Emanuele Sbacchi - Terapia del Dolore - Ozonoterapia

Ibuprofene ad alte dosi, Ema conferma rischi: Ue recepisca avvertenze


Al termine della revisione effettuata dal Prac, l'Ema conferma la necessità di aggiornare le informazioni dei medicinali contenenti ibuprofene con le raccomandazioni emerse, cioè il lieve incremento di rischio di problemi cardiovascolari, come infarto e ictus, nei pazienti che assumono medicinali contenenti ibuprofene ad alte dosi (pari o superiori a 2.400 mg al giorno). Le stesse raccomandazioni valgono anche per dexibuprofene, per il quale si intende dose elevata quella pari o superiori a 1200 mg al giorno, mentre dosi di ibuprofene inferiori o uguali a 1.200 mg al giorno, che corrispondono alla dose massima presente nei medicinali da banco, da assumersi per via orale, in commercio nell'Unione europea (Ue), non comportano alcun aumento del rischio cardiovascolare. Per ridurre al minimo il rischio cardiovascolare, le dosi più elevate devono essere evitate nei pazienti con gravi concomitanti patologie cardiache o circolatorie e nei soggetti che hanno già avuto precedentemente un attacco cardiaco o un ictus.
I medici devono inoltre valutare attentamente i fattori di rischio, quali fumo, ipertensione, diabete e ipercolesterolemia, del paziente per patologie cardiache o circolatorie prima di iniziare il trattamento a lungo termine con ibuprofene, specialmente se sono richieste alte dosi. La revisione ha anche esaminato i dati sull'interazione tra ibuprofene e aspirina a basso dosaggio quando questa è assunta per ridurre il rischio di infarto e ictus, dal momento che studi di laboratorio hanno dimostrato che l'ibuprofene riduce gli effetti anti-aggreganti dell'aspirina; sembra però che l'uso occasionale di ibuprofene non dovrebbe pregiudicare i benefici di aspirina a basso dosaggio.

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